Primavera è tempo di ritorno alle attività nei nostri parchi e giardini, con la ripresa vegetativa e conseguenti attività manutentive. Non c’è quindi occasione migliore per ricordare alcuni presupposti che dovrebbero essere alla base di ogni piano manutentivo razionale – sia per quanto concerne tappeti erbosi, che esemplari arborei ed arbustivi. Da diversi anni ci siamo specializzati nella gestione naturale degli spazi verdi, sottolineando in più occasioni l’importanza di un approccio consapevole alla gestione del verde e venendo poi dopo anni questa tendenza riconosciuta ed incoraggiata dalle più recenti normative nazionali ed internazionali.
Anzitutto, è doveroso ribadire ancora che, salvo eccezioni, è meglio evitare concimazioni utilizzando prodotti con alti contenuti in azoto di sintesi – come l’urea, ad esempio –: questi prodotti sono infatti di pura derivazione agricola, pensati per stimolare enormemente la produttività di colture, a discapito di salute ed equilibrio vegetale. Se tali pratiche stanno per essere superate anche in agricoltura pura, non c’è ragione di applicarle in ambiti ornamentali dove i fini produttivi sono nulli, mentre invece la salute della pianta è tutto. Meglio quindi affidarsi per le concimazioni a prodotti biologici di derivazione vegetale, a minor titolo azotato, ma ricchi di microelementi e sostanze utili, quali auxine e batteri biostimolanti. Questo alla lunga porterà ad una minor presenza di fitopatie – eclatanti risultati su tappeto erboso – e a minor carichi manutentivi, grazie a minor picchi di crescita.
Da ridurre in modo significativo sono anche i trattamenti con fungicidi ed insetticidi: tratteremmo spesso inutilmente e con effetto controproducente, sprecando tempo, soldi e andando a danneggiare e reprimere microrganismi benefici alla vita delle piante.
Consigliamo in alternativa trattamenti con biostimolanti e antagonisti naturali, come Trichoderma, per creare preventivamente un ambiente ostile a patogeni e parassiti, e per rinforzare naturalmente i tessuti vegetali: esemplari sani e vigorosi sono meno suscettibili a fitopatie.
Un ruolo fondamentale in questa visione è dato dalla stimolazione degli apparati radicali delle piante, il cui sviluppo permette non solo l’aumento dell’assorbimento di acqua e nutrimenti, ma anche una crescita della resistenza a malattie fungine: per questo può rivelarsi utile l’utilizzo di inoculi di funghi micorrizici – scegliendo spore e non propaguli – specie in terreni poveri come spesso ci capita di vedere in ambito urbano.
Impostando quindi un piano di gestione razionale, si crea un circolo virtuoso che ci permette di godere di un verde sano e salubre, senza sprechi inutili – contattateci per saperne di più!